Siamo nell’anno del bicentenario della professione infermieristica e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il 2020 come anno dedicato alla professione infermieristica, per il suo contributo alla salute delle persone. Non è possibile pensare alla salute senza pensare agli infermieri. Essi lavorano da sempre perché le persone possano conservare la loro salute e il loro ruolo è fondamentale proprio nella prevenzione delle infezioni, prima ancora delle cure.

Sono giorni difficili per il nostro Paese, caratterizzati da una situazione inusuale legata alla diffusione di un virus ancora poco conosciuto e alle strategie di contenimento di ulteriori possibili contagi messe in atto dallo Stato e dalle Regioni. Nonostante incertezze e timori, gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale, in prima linea infermieri, sono impegnati su tutti i fronti per garantire ai Cittadini la migliore assistenza. Donne e uomini, che sono al contempo madri e padri, figli e genitori, che condividono le preoccupazioni per sé stessi e per i cari e nonostante questo, fedeli al proprio mandato non si sono mai fermati, assicurando continuità di cure, in taluni casi con turni ben più lunghi rispetto a quelli abituali.

In questo periodo che dovrebbe vedere rafforzato il rapporto di alleanza tra cittadini e infermieri duole ascoltare parole come quelle pronunciate dai conduttori della trasmissione radiofonica The morning Show di Radio Globo, trasmessa il 25 febbraio 2020. Alle informazioni chiare, pacate, precise e rassicuranti di un collega infermiere di un Pronto Soccorso romano intervenuto in diretta radiofonica per fornire spiegazioni rispetto al percorso clinico-assistenziale dei pazienti con sospetta infezione da Covid-19, i conduttori hanno concluso con affermazioni denigratorie, sminuendo il ruolo degli infermieri impegnati in attività di triage.

Gli infermieri di Area Critica, che questa società rappresenta, non sono preoccupati per l’ignoranza che spesso si riscontra e che può essere colmata, ma per i toni denigratori nei confronti degli infermieri ed anche offensivi nei confronti degli operatori che svolgono altre fondamentali attività come le pulizie, che denota la completa mancanza di rispetto per le persone prima che per una qualsiasi professione. Questi cosiddetti conduttori dovrebbero avere coscienza del potere che hanno, avendo la possibilità di utilizzare un mezzo di comunicazione così importante, ma sono riusciti in poche frasi a dimostrare tutta la loro banalità e esiguità di pensiero.

Il Comitato Direttivo di Aniarti, nonostante la nota di scuse inviata dall’emittente, a tutela dell’immagine e della professionalità degli Infermieri italiani, si unisce alla diffida inviata da FNOPI e ribadisce il messaggio da loro inviato.

Il momento è delicato: l'ultima cosa di cui il Paese ha bisogno è una comunicazione approssimativa e diffamatoria

Genova 26/02/2020

Il comitato Direttivo

Comunicato in PDF

Commenti chiusi